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GORI G.: BRUNNHILDE - MORTE A TRIESTE

GORI G.: BRUNNHILDE - MORTE A TRIESTE
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Cod. art.: 888720344X
Codice produttore: 888720344X
Edizione: ZECCHINI
Autore: Gori Gianni
Disponibilità: Disponibile
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Descrizione

I racconti della musica 17


Un racconto tra fantasia e testimonianze storiche

Durante la tournée della compagnia di Angelo Neumann con il ciclo del Ring, il 2 giugno 1883 a pochi mesi dalla morte di Wagner si spegneva a Trieste il soprano Hedwig Reicher Kindermann, una delle grandi voci del secondo Ottocento e una delle maggiori interpreti del dramma musicale wagneriano. Intorno a questo elemento storico muove il "racconto di musica" di Gianni Gori: non biografia di artista, ma ipotesi narrativa, romanzesco "capriccio" sulla solitudine di una leggendaria Brünnhilde. Hedwig Reicher Kindermann cade malata dopo la rappresentazione del Rheingold (dove ha cantato nel ruolo amatissimo di Erda) al Politeama Rossetti, compie uno sforzo estremo per cantare ancora Götterdämmerung, muore pochi giorni dopo a soli 29 anni (la compagnia ha proseguito la tournée alla volta di Budapest) in una camera d’albergo. L’analogia con il destino della Malibran (morta nel 1836 a 28 anni in un albergo di Manchester) costituisce il segnale che si insinua nell’inquietudine della cantante tedesca fin dal suo arrivo a Venezia. Il lungo racconto ne ripercorre il viaggio, i successi personali, le insoddisfazioni, le riflessioni sulle sue fallimentari esperienze familiari, l’incubo della malattia incombente, il malessere, i presagi, le atmosfere sulle quali aleggia sempre l’eco wagneriana. Le suggestioni della fantasia si sovrappongono nel racconto alle testimonianze storiche. Tra queste assume contorno singolare, proprio negli ultimi giorni di vita, l’incontro di Hedwig nella Trieste di Italo Svevo, Ferruccio Busoni, Julius Heller, con il giovane Gian Carlo de Wannieck. A lui appartiene l’epilogo toccante della storia: sarà appunto de Wannieck ad offrire alla sfortunata Brünnhilde (oltre al suo affetto) l’ultimo sonno nella tomba voluta per sé e per la Kindermann nel cimitero di Sant’Anna.


Rassegna stampa

"[...] Gori (e non è la prima volta) ci dà un racconto, un mythos, un romanzo breve, attraverso il quale, e ce ne accorgiamo alla fine della lettura, impariamo un segmento di storia ma ne scorgiamo la profondità più che la lunghezza". *(Quirino Principe, Il Sole-24 Ore)*.

"[...] Passa oltre il velo delle informazioni erudite e dà loro polpa, per far rivivere personaggi che in qualche modo possono colpire la fantasia del lettore e divenire protagonisti di una storia". *(Giancarlo Landini, L'Opera)*.

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